mercoledì 20 luglio 2022

La musica è finita, gli amici se ne vanno. Che inutile Serata.

Una vecchia canzone faceva: la musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata... Non so esprimere il mio scoramento, misto a fastidio per la fine del Governo Draghi. Non staro a fare grandi analisi politiche, ne leggeremo molte e di migliori a quelle che posso fare io da qui ai prossimi mesi. Prossimi mesi in cui saremo in balia di una campagna elettorale becera, fatta a chi la spara più grossa. Assisteremo a sparizioni, ricomparse, dovremo sorbirci retoriche, e nel frattempo il paese sarà alla mercede di quello che succede in questo pazzo mondo. Gongolano a Pechino e al Cremlino. Le loro quinte colonne italiane hanno lavorato bene. Avevamo ritrovato un ruolo, un prestigio, credibilità, perchè avevamo messo in campo il nostro uomo migliore. Che in anni di esperienza internazionale aveva dimostrato il suo valore. Non è il fatto che buona parte della classe parlamentare e i principali leader si siano dimostrati interessati al loro misero tornaconto elettorale e inadeguati al ruolo, lo si sapeva già, ognuno ha fatto il suo mestiere, compreso il PD che pensava di addomesticare gli sfascisti a 5 stelle, quello che mi fa davvero ribollire il sangue è tanta parte della cosidetta società civile. A leggere i commenti sui social, a discutere in giro, c'è una trasversalità di miseria intellettuale e morale che fa spanvento. Un'eterna recriminazione, protesta, acrimonia perenne, qualunquismo e soprattutto menefreghismo. Chissenefrega della pandemia, della crisi climatica, dell'Ucraina, ma facciamo i fatti nostri, pensiamo prima a noi, ma cerchiamo di essere docili con Putin e i Cinesi, guardiamo ai fattacci nostri, ma usciamo dall'UE, che tanto ci arrangiamo. Vuol dire non avere in testa la situazione e la dimensione in cui ci troviamo, Vuol dire fregarsene della realtà, perché la relatà ci chiede delle rinunce e delle responsabilità, delle fatiche che non vogliamo fare. Vogliamo il nostro, anzi meglio senza pagar dazio. In malora il resto. E questa cosa non è radicata in una determinata fascia della popolazione, è un po' dappertutto, aiutata da alcuni media, forze politiche e sul narcisismo di taluni sedicenti intellettuali che cercano lucro di varia natura solleticando la parte peggiore della società. Per questo uno come Mario Draghi ci da fastidio. Perché ci ricorda la nostra inadeguatezza, ci ricorda che le nostre frustrazioni si debbono al fatto che pretendiamo di avere senza il sacrificio che ciò richiede. E come lui i vari Mario Draghi che incontriamo ogni giorno. Quelli che hanno studiato molto, fatto esperienze, gavetta, visto il mondo, conseguito risultati con il proprio sforzo, lavorato intensamente. Noi quelli non li sopportiamo. Preferiamo i pifferai, quelli che ci spiegano che non è colpa nostra se le cose vanno male, ma della casta, degli immigrati, degli USA, della UE. Quelli che si sobillano le scemate negazioniste in testa, perché gli serve chi si sia irrazionali e si usi la testa il meno possibile. Quelli che creano il malcontento e ci lucrano. E noi ormai ci siamo completamente in questa melma. Anche perché poi ci sono quelli che pensano di poterla gestire alla meno peggio, ed in realtà facilitano il lavoro ai lanciatori di sterco professionisti. Altra battuta memorabile. "l'Italia è un paese bello, ma inutile. Andate via se potete".  

Se i miei figli vorranno andarsene, io farò di tutto per aiutarli. Io resto. Perché troppo pigro. Ma sopratutto troppo stupido per poter demordere dallo sperare che noi si possa essere qualcosa di meglio di questo squallore.

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