lunedì 19 settembre 2022

Non sparate sul PD

 
E' forse strano che lo dica io, stante i miei trascorsi, ma è da lungi che rifletto sul tema. Ritengo davvero che lo sport presente a sinistra sia tra i partiti a sinistra del PD, che da membri di quello stesso partito che da compagni del mio il PSI (in questo caso con particolare veemenza) sia quanto meno controproducente, per non dire in alcuni casi demenziale. Questo non vuol dire ammutolire la critica, anche aspra, ma seria e costruttiva (per esempio l'impostazione  del "cerchiamo di non perdere troppo" o la campagna comunicativa di tipo manicheo bene contro male, con un discutibile accostamento cromatico rossonero, o ancora il superamento del blairismo, sono tutti elementi che indicano l'affanno organizzativo culturale in cui si trova la dirigenza PD), ma vuol dire evitare gli atteggiamenti demolitori. Perché? Perché penso che demolire l'unico aggregato elettorale, che ha al suo interno comunque importanti esperienze riformiste, di indubbia consistenza che resta nel centrosinistra sia come segare l'albero su cui si è seduti. Vada come vada il 25 settembre, il 26 settembre sarà sempre il attorno al Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista che si dovranno coagulare le altre forze riformiste che sia per costruire una proposta di governo o una solida opposizione al governo di centrodestra. Governo di centro destra che non è pericoloso perché prodromo al fascismo, ma perché rischia di essere un governo che ci porterà ad essere uno stato di secondo piano nello scacchiere europeo, più vicino all'Ungheria, e sopratutto meno attento e serio nella gestione dei propri conti, ossia meno credibile. Inoltre meno protagonista del processo di integrazione europeo, di cui da motore, potremmo diventare freno. E se non facciamo l'Europa federale davvero a breve, nello scenario internazionale ci dovremo davvero rassegnare ad essere colonia di second'ordine. Probabilmente cinese alla lunga. Ecco perché sperare come fa qualcuno che sì vinca la destra, ma poi con qualche magheggio si possa riavere il governo tencnico, significa giocare ai dadi sulla pelle del paese.
Se è pur vero che Letta ha l'occhio del gatto Silvestro più che della Tigre e che in troppe parte il PD locale è in mano a vari cacicchi (e questo lo si deve al fatto che nessun segretario si è adeguatamente speso alla "rifondazione" del partito, promessa spesso, mai attuata - caso emblematico quello Veneto) è pur vero che in questa tornata elettorale il centrosinistra esprime alcuni nomi, il cui impegno dovrebbe essere visto come un importante punto su cui ricostruire. Cottarelli che indica attenzione alla spesa pubblica e al debito pubblico. Crisanti e Lopalco al sistema sanitario e ad un approccio scientifico alle questioni complesse, Bentivogli per un approccio riformista al tema Lavoro e poi l'adozione, non scontata, dei temi dei Radicali sulle tematiche dei diritti civili (insomma mica male se pensiamo che fino a non poco tempo fa nel PD aveva casa la Binetti). Certo c'è molto da fare. Ma non è con le diserzioni o le partenze indignate che lo si può fare. 
Se il centrosinistra è popolato da troppi praticoni o saccenti sprovveduti lo si deve anche al fatto, e lo dico a me stesso, in troppi hanno preferito Aventini di comodo. Penso anche a coloro che hanno deciso di andarsene perché non candidati in posizioni appetibili. Come se già la candidatura non fosse un traguardo e sopratutto come se l'elezione non fosse una meta da conquistarsi (e qui posso parlare a ragion veduta essendomi candidato ottavoin lista nella solitaria e disperata corsa del PSI del 2008). Purtroppo piace troppo la rendita. 
E dobbiamo tenere conto dei quadri che mutano. Il terzo polo con l'ingresso di molti transfughi di Forza Italia assumerà una connotazione diversa. Più Liberal conservatore, con buona pace dei proclami liberalsocialisti del primo Calenda che tanto mi erano piaciuti. Calenda che ha dimostrato quanto sia difficile essere coerenti con se stessi specie se si fa i troppo categorici. Ha spesso parlato del valore delle parole, ma come si può non pensare che anch'egli sia un leader preso da se stesso se in meno di 10 giorni si accasa con Renzi a cui aveva riservato parole terribili (e per lo più immeritate) e Renzi, a cui riconosco grandi intuizioni, ma della sana autocritica mai? Un'altra mia piccola delusione è stato vedere Nordio candidato. Non tanto perché candidato con FDI, quanto perché anch'egli aveva più volte proclamato che i magistrati, anche una volta ritirati evitassero di cimentarsi come parte nell'agone politico, per non sminuire la loro azione come giudici. Ma si sa... tra il dire e il fare....
Ecco perché bisogna lavorare su ciò che di buono offre la lista Italia Democratica e Progressista, non per scegliere il meno peggio, ma quello che meglio si può provare a coltivare. Il centrosinistra lo si cambia cambiandolo, come il paese, non stando in tribuna.
Ai compagni dico, abbiamo avuto molte occasioni, sprecate tutte. Prendiamo atto. Lasciamo stare acrimonie e risentimenti. Il 26 costruiamo assieme a tutti i soggetti che si ritrovano nel PSE una federazione e poi identifichiamo le giuste battaglie, ma sopratutto quei gruppi sociali che non hanno nessuno che li rappresenti e diamo loro una voce. E una mano.

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...