venerdì 15 aprile 2022

#enricostaisereno pure troppo


Ho sentito nei giorni scorsi delle dichiarazioni del segretario del PD Letta, in merito ai rapporti tra UE e Putin nel corso degli anni, dichiarando che esistono due Putin:

- quello severo, ma ragionevole in cui negli anni scorsi l'Europa aveva un interlocutore importante nelle questioni geopolitiche strategiche.

- quello recente della guerra in Ucraina, irragionevole, violento e imperialista. 

Ho riflettuto su queste parole. E personalmente credo che il ragionamento di Letta sia o ipocrita e in malafede, oppure completamente privo di coerenza logica. In ambo i casi, visto che è fatto dal capo del maggior partito di centrosinistra, mi rende particolarmente depresso circa le sorti  del nostro paese in vista del dopo Draghi e delle prossime elezioni.

Parlare di due Putin serve a creare un buon alibi ai palesi errori di sottovalutazione o alle connivenze di comodo dei Governi Europei di almeno gli ultimi 4 lustri con l'autocrate russo. Finché faceva il Battuto di Carne in Cecenia, poi in Siria, destibilizzava la Georgia e in parte l'Ucraina con la Crimea, teneva in piedi dittatorelli come Lucascenko ed altri nel Caucaso, sostanzialmente ce lo siamo fatti andare bene, in alcuni casi ci faceva pure comodo, e pazienza se in Russia sparivano oppositori, giornalisti non allineati, si introducevano normative autoritarie, si perseguivano gli omosessuali, ogni tanto s'ammazzava qualche dissidente riparato all'estero, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E poi che bello fare affari coi russi, gas, risorse varie, grano e miliardari spendaccioni, che amavano importare beni di lusso oppure fare vacanze da nabbabbi qui da noi. E pazienza se per evitare che nell'UE ci fosse una diffusa presa di coscienza il governo russo combatteva una guerra informatica contro di noi, sosteneva centrali di disinformazione, sosteneva forze politiche - che lo santificavano - dichiaratamente euroscettiche al solo scopo di evitare che l'Unione diventasse un attore geopolitico coerente. Insomma come sempre abbiamo fatto gli imbelli, lucrato, finto di non vedere, sperato che in qualche misura l'uomo forte russo si sarebbe in qualche modo moderato. E invece. Putin il disegno di rendere di nuovo la Russia una nazione con una sua sfera d'influenza ce l'ha sempre avuta. Non potendo vantare un peso economico sufficiente ha cercato di usare le sue risorse geominerarie, il suo pacchetto di turbo capitalisti, talora la forza bruta. In Ucraina forse stavolta ha pisciato fuori dal boccale, facendola troppo grossa e costringendo l'UE e in senso lato l'Occidente a dover fare qualcosa. 

Ma affinché l'Occidente e l'UE possano davvero esplicare un'azione efficace e ritornare ad avere un ruolo attivo nel ridisegno verso una maggior equità, stabilità e serenità degli scenari globali la prima cosa è la sincera autocritica e ammettere che su Putin, come su altri, si è ipocritamente finto di non vedere e meschinamente di lucrare, nella peggiore tradizione recente dell'occidente. 

Insomma caro Letta, non ci sono mai stati due Putin, ma soltanto noi che crediamo sempre di essere i più furbi e ci piace pensar d'esser santi, mentre siamo dei gran paraculi. Ma i nodi arrivano al pettine.

mercoledì 13 aprile 2022

Mondiali in Qatar. Occasione persa per fare un figurone


L'Italia per la seconda volta consecutiva non si qualifica ai mondiali di calcio. Ovviamente la cosa ha destato grande amarezza nel paese, specie dopo le aspettative destate dalla vittoria degli Europei. Pianti degli sponsor, grida di disonore. Per qualcuno c'è l'aspetto positivo che questo ridimensionamento del calcio sta permettendo ad altri sport di accedere a maggior notorietà, consentendogli di raggiungere un pubblico maggiore, aumentando la cultura sportiva del paese. Ma per tutti il fatto è di per sè negativo. Lo è anche per me, ma in modo diverso. Penso che abbiamo fatto una brutta figura. 

Non per la mancata qualificazione, ma per aver tentato di qualificarci.

I prossimi mondiali si giocano in Qatar, se è vero che adesso al Qatar vogliamo un mondo di bene perché, non certo gratis, ci serve per affrancarci un po' dalla dipendenza dal gas russo di cui politiche molto poco lungimiranti degli ultimi 2-3 lustri ci hanno reso fin troppo legati, è pur vero che questo evento sportivo è stato segnato da una delle più smaccate azioni di sfruttamento schiavistico di manodopera, in sfregio a diritti minimi, sicurezza, equo salario, davvero approfittando del disagio socioeconomico di alcune parti del mondo, le scintillanti strutture in cui si giocheranno le partite sono davvero costruite col sangue degli operai, peggio che ai tempi della grande muraglia. E' una cosa inaccettabile. Se la crisi ucraina ha ridestato l'Occidente in merito a una presa di coscienza di alcuni suoi valori fondanti, non da meno dovrebbe essere la vicenda dei mondiali qatarioti. Non è possibile mercificare vita e lavoro in questo modo, anche il calcio deve avere un'anima o per lo meno il senso della misura. 

Ecco perché la nostra nazionale ha perso un'occasione. Se la squadra vincitrice dell'ultimo europeo, una delle nazioni calcistiche per eccellenza avesse consapevolmente deciso di non provare nemmeno a qualificarsi a questo mondiale, denunciando questo scempio, come paese, come società, come popolo avremmo fatto un figurone, e magari costretto ad una riflessione il sistema e l'opionion pubblica, invece non solo ci abbiamo provato, ma abbiamo pure fallito e ci abbiamo pure pianto sopra. 

Insomma anziché un figurone, una gran figuraccia.

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...