martedì 20 giugno 2023

DIREZIONE PD del 19 giugno. Tra Palco e Realtà.

 E' andata in scena ieri la Direzione nazionale del PD. Monologo della segretaria a cui seguirà direzione di replica... Boh, onestamente preferivo il vecchio sistema in cui poi si discuteva la relazione... ciò detto, dico due parole qui, a me stesso sostanzialmente, visto che il video non ammette commenti e non esistono luoghi dove discuterne, visto che i circoli, o almeno il mio, disquisiscono al massimo su whatsapp, quanto va bene (sono iscritto da 8 mesi, non ho mai avuto il piacere di partecipare a una riunione di circolo). La segretaria, tra diverse citazioni musicali contemporanee, cerca di spiegare il senso del suo agire e tracciare le linee della mobilitazione, da qui alle europee.

Rapidamente alcuni concetti: 

  • attacchi a Renzi... anche basta, segretaria, lei deve la sua prima candidatura/elezione proprio all'innominato, quando contesta il fuoco amico, si ricordi quello subito da lui, quando contesta le sue scelte ricordi che sono state votate a larghissima maggioranza dal partito (fa specie che ci siano un sacco di smemorati o pusillanimi che non rivendichino ciò), Renzi ha sicuramente sciupato un gran capitale politico, in primis per non aver saputo creare condivisione, ma certo ha avuto -ed ha - grandi intuizioni - proporzionate all'ego - detto questo non si può continuamente evocarlo ad usum interno. Aumenta solo le acredini nel campo di centro sinistra e fa si che il clima resti sempre avvelenato.
  • apertura nuovi circoli... forse  è meglio prima manutentare l'esistente e aprire circoli nei luoghi di lavoro, mi pare un po' avveniristico, credo manchi completamente il senso di cosa siano le aziende oggi, cosa voglia dire aprire un sezione interna e soprattutto, se si vuole farlo nelle fabbriche, forse converrebbe fare ammenda delle troppo pulsioni antiindustriali che alimentano il suo "nuovo corso".
  • infine, qualche slogan in meno e qualche direttiva più chiara, non basta richiamarsi a valori o ideali del passato, servono elaborazioni nuove, non basta gridare al lupo della destra, ma capire il perché della sua maggior sintonia col paese, non serve un velleitario ottimismo, ma prendere atto della natura delle paure e ritrosie di questo paese e affrontarle con pazienza e trasparenza, senza vuote formule.
  • PSE pensare che le europee andranno bene perché si ambisce ad essere la prima o seconda componente del PSE è come dire che si gareggia giusto per arrivare tra i primi dieci. Il PSE rischia di essere marginale nel prossimo parlamento, se non elabora una sua puntuale e concreta piattaforma politica e soprattutto non trova un intesa forte con ALDE e PPE, che rischiano, particolarmente quest'ultimo di variare sensibilmente le proprie linee di indirizzo da qui ai prossimi 5 anni, se anziché in un contesto di dialogo costruttivo, si preferisce fin da subito gridare alla mutazione genetica.
So bene che questo mio contributo è "flatus vocis", ma siccome credo nell'impegno politico e dal 2018 cerco con grande frustrazione di trovare un luogo di partecipazione alla discussione alla riorganizzazione del cosidetto centro sinistra,  ho detto la mia, almeno a futura memoria.




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