Tra le cose che meno sopporto sono le discussioni non argomentate
e i discorsi improvvisati. Ecco, perché, tendenzialmente prima di
esprimermi su un tema, sono solito scrivere come la penso, è il solo modo per
capire le debolezze del mio pensiero su un dato tema, ma in particolare per
mettere ordine al mio ragionamento, di fatto, scrivere diventa l'unico
modo che ho, per sapere come la penso. E soprattutto se lo penso. Questo
blog nasce con questo scopo. Raccogliere e riordinare pensieri.
Perché
"Roars from Mompracem"? Perché Mompracem è un luogo ideale, l'isola immaginaria che resistette all'Impero Britannico, che nella mia metafora è
l'uniformità della routine e soprattutto il pressapochismo imperante;
Mompracem è il covo da dove il Pirata Malese, di Salgariana invenzione,
un po' Garibaldi, un po' Che Guevara, un po'
Robin Hood, assieme al fido Janez più pragmatico forse, ma di certo non meno temerario, sferra le sue incursioni in un mondo confuso.
Sono impegnato in politica dall'età di 18 anni, quando ho iniziato a seguire le orme di mio padre storica figura del socialismo mirese. Culturalmente sono un Socialista Riformista, con una velata (ma non troppo) vena anarchica. La mia prima esperienza è stata l'elezione al Consiglio di Corso di Laurea. Successivamente sono diventato segretario di Sezione dello SDI - Socialisti Democratici Italiani - (membro anche del Consiglio nazionale e degli organi provinciali) e poi del ricostituito PSI dove lo SDI era confluito.
Nel 2009, in occasioni delle Provinciali di Venezia, non senza disagio, ho lasciato il partito, constatato il progressivo stato di crisi delle forze politiche di centro sinistra e la loro inadeguatezza organizzativa e culturale rispetto ai cambiamenti in atto nella Società. Da allora ho animato esperienze civiche, che aggregassero esperienze riformiste, innovatrici e solidali, senza mai rinnegare la mia matrice culturale, anzi.
Sono stato Consigliere comunale a Mira dal 2002 al 2013, in tre diverse Amministrazioni, sia in maggioranza che in minoranza, mi sono dimesso nel 2013, quando ho constatato l'impossibilità di svolgere una qualche azione politica di reale efficacia, avendo riscontrato, di fatto, di rappresentare solo me stesso. Da allora ho lasciato, non senza rimpianti, la politica attiva. Oggi mi considero un riformista apolide, sono un elettore di centrosinistra critico, che s'interessa del proprio paese e vorrebbe poter contribuire a costruire una forza moderna riformista ed europeista.
Nel 2018, all'indomani della catastrofe elettorale del centrosinistra, ho ripreso a militare nel PSI, per dare un contributo di discussione, nel dibattito per la costruzione di una proposta progressista moderna, da soldato semplice, devo dire che questa esperienza non è stata positiva. Sia per ragioni personali, ma anche per l'inadeguatezza culturale e organizzativa del partito, avvinto ancora tra retorica, nostalgia e assenza di linea, dare un qualsivoglia contributo non è stato praticamente possibile. A fine 2022 questa parentesi si è chiusa.
Nel 2018, all'indomani della catastrofe elettorale del centrosinistra, ho ripreso a militare nel PSI, per dare un contributo di discussione, nel dibattito per la costruzione di una proposta progressista moderna, da soldato semplice, devo dire che questa esperienza non è stata positiva. Sia per ragioni personali, ma anche per l'inadeguatezza culturale e organizzativa del partito, avvinto ancora tra retorica, nostalgia e assenza di linea, dare un qualsivoglia contributo non è stato praticamente possibile. A fine 2022 questa parentesi si è chiusa.
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