lunedì 12 novembre 2018

una modesta proposta

Ha fatto, giustamente, molto discutere il tema sulla presenza o meno di un "condono" all'interno del "decreto Genova", e sebbene tale provvedimento non sia presente in modo esplicito, di fatto, le norme promulgate produranno in quel di Ischia, una vera e propria sanatoria, che avrà anche l'effetto di consentire l'accesso a rimborsi per la ricostruzione a coloro che si sono visti la casa distrutta dal sisma dello scorso anno. Ora, la cosa è, in effetti, assai poco gradevole, visto che il sisma a Ischia è risultato particolarmente disastroso non tanto per la forza dell'evento (in sé decisamente moderato), ma per gli effetti prodotti su un patrimonio edificato in larghissima parte abusivamente, sia come collocazione, che come volumi, che come adeguatezza tecnica. Risarcire strutture abusive, sembra unire il sapore amaro del danno alla beffa. 
L'argomento ha generato aspre polemiche e alcune imbarazzanti e ipocrite difese da parte di chi è stato issato sugli altari al grido di "onestà, onestà". Il condono edilizio, in un paese come l'Italia è quanto di meno tollerabile ci possa essere, specie perché, ogni condono alimenta la tendenza all'abusivismo, in attesa del condono successivo. Gli effetti dell'abusivismo, poi, possono essere tragici, si pensi ai fatti di Sicilia
L'abusivismo si combatte, è ovvio, con norme, applicazione delle stesse e controlli, ma anche necessariamente con ABBATTIMENTI. E qui sta la difficoltà maggiore, nella storia di questo paese, abbattere è difficilissimo, perché la cosa NON crea consenso, e chi deve procedere agli abbattimenti, essendo carica elettiva, del consenso proprio non può fare a meno. Pensiamo al caso del coraggioso sindaco di Licata, mandato a casa per la sua ferrea lotta all'abusivismo. Non occorre poi ricordare i legami tra criminalità e edilizia abusiva. Ma un paese dissestato come il nostro (non solo idrogeologicamente), non si può più permettere di sopportare i limiti della democrazia clientelare, altrimenti al prossimo nubifragio piangeremo altre vittime, rifaremo il solito refrain sull'abusivismo, per poi rifar finta di nulla e ripetere il tutto in un ipocrita loop senza fine. 
Nell'antica Roma esisteva la magistratura degli EDILI, che tra gli altri compiti aveva la cura delle strutture edilizie urbane. Orbene, perché non reintroduciamo qualcosa di simile? Ossia costituiamo delle strutture COMMISSARIALI, quindi slegate dal problema del consenso,  che si occupino di censire il patrimonio edilizio abusivo NON sanabile e provvedano agli abbattimenti. A mio avviso dovrebbero operare su scala provinciale, essere di nomina regionale, restare in carica 5 anni, ripetibili una sola volta, presentare una relazione annuale sul loro operato e dovrebbero essere tecnici o avere esperienza dirigenziale, selezionati per curriculum, non dovrebbero essere residenti o operanti nella provincia in cui saranno chiamati a svolgere la propria funzione. Dovranno essere dotati di un ufficio dedicato e avere adeguate risorse, che deriveranno dalle sanzioni irrogate e da un fondo nazionale appositamente istituito.
In questo modo si potrebbe finalmente iniziare ad affrontare davvero il tema dell'abusivismo e provare a invertire la tendenza in questo paese. Iniziare ad abbattere, potrebbe anche risollevare il non altissimo senso civico italico.
Regalo questa proposta ovviamente a tutte le forze politiche coraggiose e responsabili, ma sopratutto mi piacerebbe vederla nel programma di una rinnova  Sinistra Riformista.
Ad majora 



Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...