lunedì 5 agosto 2019

Adotta un Parlamentare

Oggi mi sento in vena di difendere una delle cause più stra perse che ci possano essere, ovverosia quella del numero dei parlamentari. E' in dirittura d'arrivo la legge, pomposamente definita dai grillini, con la loro solita moderazione "taglia poltrone", che prevede la riduzione a 400 dei deputati e a 200 dei senatori. Circa il 40% di quanto non siano oggi. La riforma non prevede nient'altro. Ovviamente nessun si sente in grado di esporre in modo forte il proprio dissenso, perché davvero oggi provare a contrastare una proposta simile significa voler fare la fine di San Sebastiano. Però, per un istante proviamo a ragionarci su. Di per sè è vero che abbiamo un numero squilibrato di parlamentari, ma ciò è dovuto al nostro bicameralismo perfetto, che duplica le funzioni delle due camere. Se la riforma, come per sempio la vituperata proposta del 2016, prevedesse una differenzazione delle attività dei due rami del Parlamento, credo che rivedere il numero dei parlamentari sarebbe doveroso e inevitabile. Personalmente penso che stavolta la riduzione del numero degli eletti possa approdare ad approvazione, anche se essendo riforma costituzionale avrà un percorso complesso prima di diventare effettiva, e potrebbe bloccarsi in caso di crisi di Governo. Fosse approvata, la riterrei comunque un'occasione persa. L'ennesima, di  rivedere le funzioni del Parlamento e trasforamre il Senato della Repubblica in Senato della Autonomie, dove dare rappresentanza alle articolazioni regionali e municipali dello Stato, consentendo di armonizzare i processi di rivendicazione autonomista che vengono da varie Regioni e che sono oggi altro terreno di forte fibrillazione sociale  e politica. 
Circa poi il principale merito di questa riforma, ovverosia la riduzione dei costi, sebbene i pasadran gialli parlino di 100milioni di euro l'anno (inezie, ma tutto fa brodo), conti più avveduti riducono la stima di quasi la metà, certo fanno comodo anche quelli, sempre che non ci siano controindicazioni.  In partucolare come osserva la VOCE, si potrebbe porre un tema sulla rappresentanza, in un momendo in cui tutti ne denunciano i deficit (ricordate le grida ai tempi del già citato referendum del 2016?), infatti  "Dal punto di vista della rappresentanza democratica, oggi un deputato rappresenta circa 96 mila abitanti (ovviamente, la metà di quanti ne rappresenta un senatore), mentre dopo la riforma ne rappresenterebbe 150 mila. Sarebbe il numero più elevato nell’Unione europea, prima di Spagna (133 mila circa), Francia e Germania (116 mila circa)", noi italiani siamo sempre famosi per passare da un estremo all'altro, di sicuro questo renderebbe ancora più distante l'eletto dall'elettore, non essendo previste strutture intermedie, oltre che si creerebbero delle condizioni parlamentari di non semplice agibilità/accessibilità democratica per le minoranze.
Non vorrei che fosse solo la necessità di dare un facile boccone in pasto all'opinione pubblica quello che spinge avanti questa riforma, che potrebbe anche uscirne pasticciata come altre su temi similari per poi venire sonoramente cassata, proprio nel nome della Costituzione, che qualcuno dal 2016 dice di difendere (ed é interessante il silenzio odierno di molti allora particolarmente chiassosi).





Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...