lunedì 30 settembre 2019

Le parole. Le parole sono importanti.

Non sono un grande estimatore di Nanni Moretti, ma devo dire che alcune scene di certi suoi film sono iconiche. C'è n'è una in cui urla dietro a un altro: ma come parli? Le parole sono importanti. Ecco le parole sono importanti. In questo paese ne abbiamo perso il valore. Si usano parole d'odio di violenza inaudita sui social. Di questo ha grande responsabilità  anche il "capitano", che ha sdoganato la violenza verbale e l'ha legittimata, fingendo di non sapere che la violenza fisica è preceduta sempre da quella delle parole. Ma non solo questo. Si dicono parole, si scrivono parole che vengono disattese come se nulla fosse nel giro di poche ore.
Pensiamo al nuovo governo PD-M5S. I due movimenti se ne sono detti di ogni, letteralmente, fino al momento in cui il "genio" leghista ha fatto cadere, lo sa solo lui secondo quale alta strategia, il governo Conte 1. Solo un paio di mesi prima il PD aveva perfino messo per iscritto "mai con i 5S". Poi la mossa suicida di Salvini, la necessità di "salvare il paese" e perfino Renzi passa dal #senzadime al #governodisvolta.  Dovrebbe nascere un governo di discontinuità, invece ci si ritrova sempre con Conte, che difende le scelte del governo precedente. Inoltre il PD sembra sposare le posizioni 5S su ambiente e sviluppo, visto che non ha il coraggio di presenziare all'apertura del lato francese del tunnel della TAV, tace sulla questione "trivelle", nicchia sul vincolo di mandato, accetta le sparate di Di Maio senza replicare e lancia persino un'alleanza anti Lega, "civica" in Umbria. Dimostrando che l'unico collante che tiene questo governo pare davvero essere la paura del voto.  Invece si sarebbe dovuti andare a votare, avrebbe vinto la Lega? Forse. Sarebbe finita l'Italia? No, ma finalmente Salvini e gli Italiani non avrebbero avuto più alibi e si sarebbero visti in tutta la loro pochezza e perniciosità, le contraddizioni e l'inconsistenza delle politiche del "capitano", che non è altro che chiacchiere e propaganda. Invece il cinismo e la paura gli hanno permesso di riguadagnare la sponda dell'opposizione e ripartire con la propaganda.
Il PD pensa di civilizzare i barbari? Pensa di avvalersene come fece Roma coi Visigoti contro gli Unni? Beh peccato che alla fine i Visigoti contribuirono alla caduta di Roma. Con questa mossa il PD ha rivitalizzato i 5S che erano in profonda crisi. Se il PD spera di mungere consensi ai pentastellati come ha fatto la Lega, sbaglia, finiranno nell'astensione piuttosto.
E il PD ne uscirà con le ossa rotte. Già ora lo vediamo abbracciare le politiche grilline su ambiente, sviluppo e giustizia. Certo vedere Salvini e Toninelli fare le valigie è stato un bello spettacolo, ma non sufficiente rispetto al prezzo che si rischia di dover pagare.
Renzi, dimostra una grande capacità tattica e un cinismo non da poco. Ma penso che strategicamente non andrà lontano, ha indubbiamente grandi doti, ma gliene manca una fondamentale, saper governare il proprio ego e capire che le sue incoerenze, per quanto egli possa sempre giustificarle, hanno minato la sua credibilità e quella della politica in generale.
In questo momento, non è un mistero, trovo solo in Calenda un po' di coerenza e una capacità di analisi del presente e di elaborazione di una prospettiva per il domani.
Sul PSI, trovo avvilente il ritorno al garofano, un'operazione da reduci. Mi ero riavvicinato sperando nel rilancio di una prospettiva liberalsocialista, si parlava di nuova rosa nel pugno. Dal congresso, non una linea è stata seguita e mantenuta, si è abbracciato Calenda nel suo manifesto d'unità europeista, salvo poi ritirarsi nell'anonimato di una ridotta con + Europa, finita male, si è mollata + Europa e si è assunta una posizione pro Conte Bis, tramutatasi in mani libere per la sostanziale non considerazione del partito. Il gruppo con Italia Viva? Un'operazione di opportunità parlamentare, nulla di più, una cosa utile da fare. Forse una delle poche fatte ultimamente.
Il resto è desolazione. Ci aspetta un lungo cammino di ricostruzione.

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...