venerdì 8 luglio 2022

Caro Segretario ti scrivo...

Ho rimuginato a lungo se scrivere questo post, non tanto per il valore del contenuto, che sarà modesto come buona parte di ciò che scrivo, quanto sul fatto se ne valesse la pena o meno, se potesse servire a qualcosa. Ho una certa sfiducia ultimamente del dibattito pubblico, particolarmente di quello che è, ad oggi, ancora il partito in cui milito. So bene che è modesto il contributo che do alla sua vita interna, molto meno di quello che avrei voluto dare nel 2018, quando mi re-iscrissi, con il proponimento di lavorare nel mio piccolo alla ricostruzione del centro sinistra dalle sue macerie. Cronologicamente sono passati solo 4 anni, ma per la politica italiana e globale sembra un secolo tante ne sono successe. 

Facendola breve, la politica italiana è quanto mai in crisi, il centro sinistra in perenne ricostruzione e ricerca identitaria. Per fortuna abbiamo trovato Draghi e Mattarella e qualche altra figura assennata e credibile a cui affidarci in questi complessi frangenti, ma sembra una parentesi, sembriamo destinati a tornare ad essere governati da figure improvvisate e inadeguate, ma bravissime ad irretire un'opinione pubblica estremamente umorale, volubile e altrettanto inadeguata. Non un gran quadro, i danni che possono scaturire in questo scenario sono tali da condizionare il futuro del paese per decenni. Lo vediamo già con gli innumerevoli errori commessi nella seconda repubblica.

Ciò detto, Segretario, si celebra il congresso del nostro partito, dichiarato quello dei 130 del PSI. Ricordiamoci che QUESTO Psi, non è QUEL PSI, andato irrimediabilmente, ma solo una forza che da esso trae ispirazione. Purtroppo la cosa non è chiara a molti militanti. Continuiamo a guardare al passato più che avanti (spiace dirlo, ma anche il ritorno al garofano e all'Avanti di carta sono sintomi di ciò, ne ho già parlato, mi taccio perché tanto so che è inutile parlarne). Dicevamo, si celebra il congresso - luglio non sarebbe il mese ideale, ma tant'è, anche perché non si sa mai che a settembre siamo di nuovo in ristrettezze, visto che il Covid non è ancora solo un ricordo. Abbiamo un solo candidato, con una sola mozione. Non posso purtroppo partecipare alle sessioni locali del congresso, lascio qui alcuni appunti, a futura (mia) memoria.

Della mozione mi è piaciuta molto la netta posizione sulla questione Ucraina e il tentativo di affrontare temi di ampio respiro. Mi permetto di evidenziare che:

  • non si parla mai di DEBITO PUBBLICO - dobbiamo porci la questione, prima o poi i nodi vengono al pettine, adesso siamo drogati di PNRR, ma la questione esiste, contrae sempre le nostre capacità di investimento e ci rende sempre soggetti fragili nell'economia globale, dobbiamo affrontare la questione, perché altrimenti prima o poi saranno i ceti deboli a pagarlo con contrazioni delle protezioni sociali.
  • Lotta alle CRIMINALITA' ORGANIZZARE - il tema c'è esiste, è serio, riguarda tutto il paese, non si deve abbassare la guardia anche da un punto di vista culturale, tutti si devono sentire mobilitati sul tema.
  • SICUREZZA sul LAVORO: non dimentichiamo la necessità di formazione, cultura e CONTROLLI non solo documentali.
  • LAVORO: più incisività sulla disparità di genere, il mancato o ridotto accesso al mondo del lavoro delle donne - su cui spesso ricade il peso delle cure familiari - la disparità salariale - la carenza di servizi che obbligano all'abbandono di carriera (non è solo il numero di posti nido), le difficoltà di accesso al credito se imprenditrici, sono tra le cause della scarsa produttività del paese (tra le cause della nostra stagnazione) e dei problemi di denatalità. Non si più solo parlarne.
  • Bene i richiami a formazione e a tutele dei precari e nuovi poveri pur lavorando. Ma ricordiamoci anche il tema della produttività. Senza produzione non c'è ricchezza da distribuire.
  • ECOSOCIALISMO: sia però pragmatico, dobbiamo avere il coraggio di parlare seriamente di mix energetico per la transizione energetica che preveda ANCHE le nostre riserve di GAS, rinnovabili con regolamentazione, riduzione dei consumi energetici ed efficientamento, BUONA industrializzazione - che non va demonizzata - gestione ragionata dei rifiuti, con impianti, che se ben fatti  migliorano l'ambiente e l'economia. Spiace rilevare che talvolta a livello locale, anche il nostro partito cavalca battaglie nimby per lucro elettorale (che poi magari manco arriva).
  • sono usciti documenti importanti recentemente come:
  • Mi domando, esistono nel partito, a vari livelli, luoghi in cui questi documenti sono discussi, analizzati e usati per elaborare delle proposte? Ho rinvenuto dei vecchi libri che elaboravano i gruppi di studio del fu PSI. Autentici trattati. Ecco, queste sono le cose che dovremmo recuperare dalla nostra storia, metodi e contenuti, non solo nostalgia e recriminazioni.
  • DIGITALIZZAZIONE dobbiamo anche educare i giovani a un buon rapporto con le nuove tecnologie e renderle accessibili a tutti.
  • ORGANIZZAZIONE e STRATEGIA del PARTITO: quando mi sono reiscritto si parlava di RnP 2.0, Liberlsocialismo e partito nuovo. Non è che siam andati benissimo. Non è solo questione di uso delle potenzialità del digitale, che comunque usiamo poco, ma anche iniziare a conquistare una dimensione più concreta, non possiamo rivolgerci solo a chi viene dalla storia del fu PSI, l'anagrafe rema contro, dobbiamo fare in modo che persone nuove entrino, e si suscita interesse solo se c'è confronto, ma  anche concretezza, e aderenza ai problemi dell'attualità e rapporto col mondo del lavoro, dobbiamo tornare ad avere una rappresentanza sociale di riferimento. Dalla mozione capisco che si vagheggi di una nostra presenza nel "campo largo del centro sinistra" in un aggregato laico - riformista con Azione, +Europa, Italia Viva (?), altri. Ma si è fatto qualche passo concreto con gli interessati? Oltre alle multiformi alleanze per le ultime amministrative. Che non si resti col cerino in mano e soprattutto non si faccia l'ennesimo cartello elettorale fine a se stesso. Caso Veneto, l'esperienza con IV alle regionali ha avuto il merito di costringerci ad elaborare dei punti programmatici chiari e facilmente divulgabili (a proposito che fine hanno fatto?), dobbiamo iniziare a rendere chiare le nostre posizioni, se io apro il sito del partito fatico a capire come la pensiamo sui temi cruciali. Da ultimo, amministrative. dovremmo avere il coraggio di fare un'analisi meno edulcorata ed enfatica dello stato del partito, altrimenti ci raccontiamo una storia che non é. Non è possibile che ad ogni tornata alla fine i commenti siano positivi, sebbene il partito sia meno diffuso dello SDI del 2007. Si costruisce solo se si parte nella chiarezza.
Non voglio passare per quello che predica bene e razzola male, so bene quale misero contributo possa aver dato alla vita del partito, ma devo anche ammettere che ormai non reggo più a riunione dove si susseguono interventi che sostanzialmente uno ripete ciò che ha detto l'altro, dove ci si chiude in una visione autoreferenziale, dove troppo spesso le discussioni vertono sul dare patenti di "socialismo" o "di sinistra" a questo o quel soggetto, e soprattutto dove non si esce con azioni concrete, che non possono manifestarsi a ridosso delle elezioni che mi pare viviamo sempre come una sorta di lotteria. Mi rendo conto che forse, però, il fuori posto sono io.
Non so se qualcuno leggerà fino a qui, personalmente penso che se non si torna ad avere più metodo e meno retorica non si costruirà nessuna proposta credibile. Io farò quel che posso, ovviamente se ci sarà posto e voglia.

Fraternamente.

Alessio Bonetto. un modesto compagno.





Nessun commento:

Posta un commento

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...