mercoledì 9 gennaio 2019

parole, numeri e... FRECCERO

Le parole, le parole sono importanti gridava Nanni Moretti, che non mi è simpaticissimo, ma ammetto che ci sono tratti iconici nella sua filmografia. Mai come oggi le parole sono importanti. Usare parole violente con leggerezza, anche da parte di chi ha ruolo pubblico, alla fine sdogana la violenza verbale e poi quella fisica. Se attacchiamo minoranze a parole o le denigriamo, prima poi qualcuno che passa ai fatti c'è. Se mistifichiamo i fatti, per propaganda o malafede prima o poi la realtà sparisce e diventa vero solo il racconto che ci viene propinato. Sostanzialmente i regimi lavorano così. Orwell nel grande fratello ben racconta come il regime si regga nella riduzione del linguaggio (più limitata è la capacità d'espressione più lo sarà quella di opinione e pensiero) e sull'alterazione dei numeri, affinché i fatti siano quelli raccontanti dal potere. Ecco perché all'alba del nuovo corso giallo verde in Italia, mi aveva preoccupato il tentativo di ridurre alla "ragionevolezza" l'ISTAT, l'istituto di statistica che racconta, con i numeri lo stato del paese. Pensavo fosse un caso, ma poi abbiamo avuto in sequenza l'attacco a varie autority con dimissioni e cacciate di vari valenti funzionari, siamo partiti con CONSOB, poi l'ASI col caso Battiston, di recente lSSN con le dimissioni di Ricciardi e poi di tutto il consiglio superiore di sanità, di cui è emersa la schedatura politica dei componenti (come se uno scienziato non potesse avere una posizione politica e nel contempo essere autorevole e obbiettivo nelle sue valutazioni - ricordiamo la Hack chiaramente schierata,  ma non per questo meno obbiettiva nel suo lavoro o Veronesi), siamo oggi arrivati a Boeri di INPS, reo di autonomia e terzietà (era inviso anche alle precedenti stagioni di governo) e INAIL. Il tutto condito di scherno e derisione o inviti a "candidarsi" a tutti quegli esponenti di Autorità e Istituti indipendenti,  ogni qualvolta questi hanno espresso posizioni ragionate e circostanziate su questioni di attualità, che non collimavano con i desiderata del Governo PentaLeghista, che ritiene la legittimazione popolare superiore all'evidenza fattuale. Da ultimo arrivano le dimissioni del Professor Brambilla, consigliere economico del Governo, quota Lega, ma non per questo ottenebrato dalle logiche di fazione, sufficientemente rigoroso da evidenziare che la politica economica del governo non è sostenibile nei numeri.
Tutto ciò avviene nell'indifferenza dell'opinione pubblica, che assiste sbadata all'occupazione militare governativa (o nel luogo comune del "ma hanno fatto così anche quelli prima, beh insomma mica tanto) di tutti quegli Istituti che dovrebbero non essere supini al potere di turno, ma essere obbiettivi, autonomi e autorevoli e svolgere prezioso ruolo di competenti sentinelle. Invece, si rimuovono studiosi di prestigio nello scroscio di "è finito il magna magna" di orde qualunquiste, perdendo così preziosi supporti in un mondo complesso e indispensabili funzioni alla democrazia. Sembrano voci nel deserto gli appelli e le preoccupazioni del mondo scientifico, spesso frazionato in invidie, rivalse e autoreferenzialità.
E poi c'è FRECCERO. Assurto a nuovo idolo pentaleghista, riassurto a ruolo dirigenziale a RAI 2 e pronto a essere in TV, ciò che TRAVAGLIO è sulla carta stampa, difensore strenuo del nuovo corso e persecutore degli oppositori, ma soprattutto degli indipendenti, come si è visto dai suoi primi atti. Questo anche a costo di mistificare la realtà. Come tutti i convertiti FRECCERO si mostra più feroce. A me la cosa compiace, poiché in tempi non sospetti avevo manifestato la mia antipatia per questo figuro, che invece era ben visto come intellettuale brillante della Sinistra Lesionista, abilissima nell'allevare serpi in seno. Freccero, fa parte di quel novero di "geni" e "guru" di cui è piena la sinistra morettiana, per tornare all'inizio del discorso, come lui, infatti, sono Nanni Moretti e compagnia, che dopo aver avvelenato il dibattito politico della sinistra, instillando quegli odiosi complessi di superiorità etico-morale, di ben altrismo di pauperismo ambientalista - terzomondista con i soldi degli altri, adesso si sono arruolati organicamente nel sovranismo di sinistra e ritengono i Pentastellati, anche nella versione pentaleghista, la vera sinistra popolare contro il turbo capitalismo delle elites (di cui però, loro fanno ben parte), contribuendo a massacrare mediaticamente quella compagine, che pure li ha allevati, nutriti e vezzeggiati, ottenebrata dal loro perverso fascino.
Personalmente quei tipi lì, li ho sempre detestati, li detesterò sempre e sempre di più e lo dirò sempre, e ricorderò a quelli che a sinistra improvvisamente si sono ricreduti su questi personaggi di averlo sempre fatto. 
Non ci resta che difendere dunque, gli studiosi rigorosi, i tecnici che hanno il coraggio di dire apertamente le cose come sono, le autorità indipendenti, denunciando ogni forma di attacco o delegittimazione, anche la più piccola e insignificante, poiché spesso la strategia per la loro rimozione parte in sordina. Anche a costo di sembrare pedanti, ma tutti coloro i quali credono una democrazia progredita, progressista, liberale e moderna hanno l'obbligo di farlo e di farlo apertamente.

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