martedì 19 giugno 2018

si SALVINI chi può!

 Sì il mondo sembra stia diventando un postaccio. I paesi ex del patto di Varsavia si avviano verso democrazie autoritarie, con chiusure ideologiche pesanti, nazionalismi e antieuropeismi (di comodo visto che dell'UE amano molto i fondi e il mercato), abbiamo poi Putin, Erdogan come vicini di casa, presidenti democratici formalmente, abbiamo Trump negli USA (chi l'avrebbe mai detto), che ci ha fatto assistere alle terribili scene di bambini ingabbiati, allontanati dalle loro famiglie (caro Presidente, questo secondo lei renderà più sicuro il suo paese? Io credo invece lei stia seminando una generazione che odierà profondamente lei e gli States. Ma non mi aspetto lo capisca). E poi veniamo in Italia, con il Governo Salvini. Perché diciamocelo i 5S sono più forti solo sulla carta. Il bastone in questo momento è saldamente in mano alla LEGA e quindi a SALVINI. Che piaccia o meno, sta interpretando, o meglio sta dando voce al sentire profondo di tanta parte di questo paese, trasversalmente sia esso di "destra" o "sinistra". La convinzione che adesso "battendo i pugni" ci rispettino di più, la sensazione che su Acquarius si sia fatto bene e che sia la linea dura che ha forzato la mano agli spagnoli e non il fatto che ora al governo ci sia il socialista Sanchez anziché il bastonatore di catalani Rajoy, c'è davvero, come una sostanziale condivisione della "questione Rom" e possiamo star qui a discutere ore se sia stata posta o meno in termini razziali e se sia accettabile o meno in un consesso democratico, non servirà a nulla. In tanta parte di chi ha scelto il "leghismo stellato" e non solo, il pensiero del "ma in fondo ha un po' ragione" e del "e che sarà mai..." c'è. E molto. Personalmente io non sono in questa schiera e trovo insopportabile una tale posizione, ma non mi spaventa SALVINI che la propugna, quando il consenso palese o latente che raccoglie. Questo succede perché, diciamocelo, la Sinistra Riformista, in questo ventennio ha fallito. Pesantemente. Ripetutamente. E soprattutto ha lasciato soli ampi strati di questo paese. Chi non riusciva a cogliere le opportunità di un mondo globalizzato, perché per ragioni sociali, culturali o casualità ne restava fuori, chi ha subito la crisi, chi si è trovato a competere con gli immigrati per l'accesso allo stato sociale, costoro sono stati lasciati a se stessi. La Sinistra Riformista risucchiata sia dalle seduzioni del potere, che dalla frenesia della ricerca del consenso, che dalle pastoie di questo paese, che da personalismi non è più riuscita a dialogare con questi settori. Anzi in alcuni casi vi è entrata in aperto conflitto. Lasciando campo aperto alla demagogia Penta-Leghista, che ha aizzato le emotività e i rancori, avendo facile gioco. Noi si usava una pomposa retorica, mentre altri andavano di randello. E l'incompletezza e talora la freddezza europea hanno fatto il resto. L'UE non funziona, perché è un costrutto incompleto e paradossalmente si è dato mandato di aggiustarla a chi ha invece intenzione di demolire quel poco che c'è.
Bisogna tornare a parlare, a dare risposte, a spiegare, a prendersi cura, per recuperare forza, credibilità e consenso ci voglio azioni concrete e coerenza. Il centrosinistra non può essere quello che si dice a favore della Scienza, a favore dei Vaccini e poi esprimere posizioni opposte su Xylella con Emiliano o sulle biotecnologie con diversi suoi esponenti. Non può essere quello che ha intenzione di rappresentare i nuovi lavori e poi fare un castrone sui Voucher. Non può essere quello che si pone a favore di uno sviluppo industriale del paese e poi cavalcare tutte le proteste nimby in giro per il territorio contro fabbriche, depositi GPL, CSS nei cementifici (sono tutti esempi a caso...), senza poi nemmeno raccogliere voti. Non può avviare una riforma della scuola, incentrata sulla meritocrazia e poi perdersi per strada. In questo modo non solo non guadagna il consenso di chi si oppone al cambiamento, ma perde, come ha perso, il consenso di chi quel cambiamento lo vorrebbe e si vede poi tradito nelle aspettative. Non si può essere europeisti e scimmiottare gli antiUE. Non si può sui temi della giustizia essere contemporaneamente con Davigo e con Nordio (io sto col secondo senza dubbio). Non si può, nel caso dei Rom indignarsi per le parole di Salvini e tollerare per anni senza prendere di petto la questione lo schifo dei campi nomadi, lasciando soli i Sindaci a gestire il tema. Ignorare la Povertà e lasciare che i più deboli lottino per le risorse, è il metodo migliore per far crescere razzismo ed egoismo nella società. Insomma il ripensamento è profondo, i tempi stretti, sarebbe ora di abbandonare l'autolesionismo, l'autoreferenzialità, la retorica, il risentimento e tornare a comprendere il paese, ma soprattutto dargli una prospettiva concreta di futuro.

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