sabato 13 ottobre 2018

Io non ce l'ho con gli stranieri, purché se ne stiano a casa loro

Probabilmente ha ragione  il ministro Salvini (sic!) quando dice di non essere razzista e che non lo è nemmeno l'Italia che rappresenta, o almeno lo è solo una parte, di certo l'Italia pentaleghista è sicuramente ipocrita e xenofoba. Ipocrita, perché quando per bocca del "capitano" dice che ogni straniero che viene qui regolarmente, lavora, paga le tasse è nostro fratello, in realtà mente. Anche quello straniero lì gli da po' fastidio, in quanto straniero. Se poi è un africano o un arabo, il po' diventa tanto. A prescindere. A prescindere se  siano o meno educati, rispettosi delle norme. Sono stranieri punto. Se sono qui, rubano risorse nostre. E quindi se io sono in difficoltà probabilmente la colpa è loro. Perciò che siano arrivati regolarmente o meno o conta poco, qua non ci devono stare, l'integrazione NON la vogliamo, anzi, più li emarginiamo meglio è, così capiscono che se ne devono andare, oppure cominciano a delinquere, che va bene lo stesso, perché così possiamo dire che gli "stranieri rubano" e abbiamo argomenti in più per far propaganda e per mandarli via. Il caso LODI è emblematico di questa cultura. E di questo tempo. Nel nome di uno zelo amministrativo e di volontà di "controllo e trasparenza" a tutela degli Italiani (considerati su base etnica si badi, non giuridica), dichiarando presunte vie preferenziali che gli stranieri avrebbero per l'accesso ai servizi comunali - quando in realtà devono presentare l'ISEE esattamente come gli italiani, m'invento una documentazione di difficile reperibilità e nel frattempo applico un trattamento esplicitamente sfavorevole. E creo divisioni odiose, tra i bambini, tra chi può andare in mensa, chi può fare merenda, chi può salire sullo scuola bus. Ma ciò non è casuale. Vado a colpire la fase scolastica. Vado a colpire l'infanzia, vado a ostacolare i momenti classici della socializzazione tra i bambini. Ossia vado a colpire laddove avviene l'INTEGRAZIONE quella vera, quella che avviene tra soggetti, i bambini appunto, che ancora non hanno recepito i preconcetti culturali degli adulti, che appunto non vedono stranieri e italiani, ma soltanto "bambini". Lo scopo, nemmeno tanto velato, è questo. Io mi auguro che a Lodi, non siano solo i genitori stranieri a protestare, ma la loro protesta sia sostenuta anche dai genitori italiani e che questo costringa l'amministrazione comunale - LEGHISTA guarda caso - a rimangiarsi questo provvedimento, che non è affatto animato dalla volontà di gestire bene le risorse pubbliche o da spirito di equità sociale, ma semplicemente di bloccare la possibilità che sorga una generazione d'Italiani dalla pelle di molti colori, dalle molte tradizioni, dalle molte origini, nel nome di una Italianità, che non solo non esiste, ma non è nemmeno esistita. 
Io non sostengo l'integrazione nel nome del "buonismo di sinistra", ma semplicemente perché è l'unica via per una convivenza proficua, per un progresso comune e per gestire un processo che piaccia o meno è inesorabile per una specie che si avvia a essere composta da 10miliardi di individui e che può spostarsi rapidamente da un capo all'altro del pianeta, un pianeta con una distribuzione non certo perequata di risorse e ricchezza, un specie che deve al "meticciato" il suo successo evolutivo e non all'arianesimo. 
Ecco perché l'ipocrita e strisciante apartheid che si sta affermando a Lodi, va denunciata con vigore, contestata con forza, rifiutata con determinazione, lasciare che certi principi si affermino, significa iniziare a rotolare in un piano inclinato pericolosissimo.

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