giovedì 23 agosto 2018

In preda all'emotività

Qualche tempo fa ho letto alcuni articoli che parlavano dell'Italia come di un paese, sull'orlo di una crisi di nervi, io penso invece che il paese in crisi di nervi ci sia pienamente, un paese con un tasso di emotività tale, che ormai è praticamente impossibile anche la benché minima ponderazione e tale è ormai l'emotività che anche Istituzioni che dovrebbere cercare di avere approcci pragmatici sono, invece, progressivamente in preda a reazioni scomposte dettate dagli umori del momento. Un esempio concreto? La corsa a "censire" entro il 30 di agosto - così ha richiesto il Ministero delle Infrastrutture, ha tutti gli enti con ponti in gestione - da parte di Province, Comuni, Anas e compagnia. Orbene che senso ha tutto ciò? A far vedere che "si sta facendo qualcosa"? Ma questo qualcosa serve o no? Ovverosia ammesso e non concesso che entro il termine arrivi l'elenco, immenso, di ponti e ponticelli e relativo stato di salute, che se ne fa il ministero? Ha fondi e soprattutto strumenti per intervenire con celerità? Affatto. Lo Stato certifica la sua inconcludenza, bella mossa. O siamo di fronte alla solita propaganda? Si lancia il censimento, "si fa vedere" che si sta facendo, per poi alla fine contare sulla memoria corta dell'opinione pubblica e passare oltre, in attesa della prossima emergenza, del prossimo momento di emotività pubblica da sfruttare per guadagnare consenso facile o scardinare qualche norma fastidiosa.
In questo contesto, poi, capitano eventi che fanno cadere le braccia, come il sindaco di Avellino (M5S, un caso?) che chiede in furia ai professionisti del territorio di rendersi disponibili a gratis (se la conoscenza è di tutti e TUTTI siamo esperti, allora la competenza non vale e quindi non si paga... ma la responsabilità?) a peritare le infrastrutture comunali. Qualche categoria professionale ha già, più che legittimamente, risposto con sonori pernacchi.
Resta, per ora, una sola consolazione, per lo meno questo grado di emotività, di improvvisazione e direi anche cialtroneria non è ancora entrato nelle Forze dell'Ordine, nella Protezione Civile, nei Vigili del Fuoco che, a Genova e altrove, sono stati, come sempre, professionali, organizzati, attenti, sensibili e concreti e non chiacchieroni. Non sembrano nemmeno italiani.

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