lunedì 9 luglio 2018

alla ricerca del prossimo Cireneo Veneto

Della recente adunata di Pontida della Lega, l'unica cosa che effettivamente mi ha infastidito è stato l'immenso gonfalone di San Marco srotolato da Zaia e co. Non perché detesti il simbolo, anzi, lo trovo bellissimo e trovo che rappresenti benissimo il retaggio culturale della mia regione. Per questo non sopporto che divenga simbolo di parte, che una fazione, pur largamente maggioritaria se ne appropri. Ma questo è anche colpa di chi quel simbolo l'ha, di fatto, regalato, dimenticando le istanze dei territori, la rappresentanza e il radicamento. Ricordo quando durante un'elezione tentai di "sdoganare a sinistra" il simbolo, ben ricordo di essere stato tacciato di social-leghismo. Sintomo di certe tare che nella sinistra hanno albergato e albergano e che tanta parte hanno se la Sinistra in Italia è minoritaria ed in Veneto di fatto confinata in riserve, sempre più ridotte. 
Ora, visto che mi pare che ci si avvii alle europee 2019 per pigliare una ulteriore bastonatura, parlo di noi elettori della sinistra riformista, visto che mi pare dall'ultima direzione PD e in generale dal dibattito del centro sinistra che non ci sia una vera prospettiva e una vera fase di ricostruzione di un'area politica, ma al massimo si spera che, fingendo che Renzi non sia mai esistito (con Renzi che non è di grande aiuto in questa fase) e replicando a tutte le uscite di Salvini (continuando così a lasciargli gestire l'agenda), avvenga un miracolo e improvvisamente gli elettori che si sono rivolti al M5S e alla LEGA (sì rassegniamoci, di gente che votava centrosx o che si ritiene tale che sostiene i PentaLeghisti ce n'è, tanta, anzi di più - sicuramente troppa per i miei gusti) tornino festanti da dove sono partiti. Preso atto che così non sarà, e che se non si fa qualcosa - a settembre non fra mille anni - probabilmente nel 2019 l'Italia manderà la pattuglia più numerosa di antiUE al parlamento Europeo, rendendo ancora più ostico il cammino verso una Europa che funzioni meglio, ecco, presto atto di questo, meglio che guardiamo già al 2020 a casa nostra. Elezioni Regionali del Veneto. Probabilmente avremo di nuovo Zaia... contro? Il centrosinistra in Veneto, vuole fare come al solito, trovare all'ultimo un povero cireneo che porti la croce giusto perché bisogna farlo e a cui dare la colpa poi della sconfitta? Magari con la variante primarie d'insulti prima, così si risparmi a Zaia pure la campagna elettorale? Oppure vuole perlomeno iniziare un percorso che consenta di riguadagnare credibilità e consenso nella società Veneta? Cercando anche di porla di fronte alle sue contraddizioni, ma anche alle sue potenzialità, che il Leghismo imperante non sa, non vuole o non può cogliere?
E ponendo il caso che si opti per la soluzione "cerchiamo di giocarcela stavolta o per lo meno arriviamo ai rigori", quando si pensa di mettersi in moto? Perché il tempo passa e sarebbe già oggi da avviare un percorso, che individui una proposta, un assetto e un candidato che inizia a parlare a questa regione, tentando non un miracolo, ma per lo meno l'inizio della risalita.

Nessun commento:

Posta un commento

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...