mercoledì 25 maggio 2022

nane bianche, o buchi neri. cosmologia pentastellata


Corriere del Veneto 11 maggio
Leggo che in molti territori i 5S, anche laddove maggioranze uscenti, sempre più raramente si ripresentano con propria lista.  Più spesso optano per liste civiche per confluire entro le "liste del sindaco". Per lo più in coalizioni di centrosinistra. In molti comuni non si presentano affatto. La Fine dei 5S era facilmente prevedibile, un grande consenso conseguito in un instante, sull'onda di una diffusa rabbia e insoddisfazione nel paese, a cui si era risposto con slogan e pronimenti, che si soddisfavano l'emotività dell'opinione pubblica, ma che non sarebbero mai potuti tramutarsi in concretezza, anche per l'assoluta insipienza, umana in primis, di tanta parte di coloro che si apprestavano a rappresentare tale compagine, fatta di utimi venuti, spesso assoluti analfabeti funzionali, profondamente inetti e ideologicizzati, rosi da invidia sociale e talora francamente squinternati. Spesso selezionati proprio in quanto tali. Più facili da governare secondo la holding che intentò il movimento e che trovò in Grillo il proprio efficace testimonial.   Ora, non mi interessa fare una disamina sociologica sulla base elettorale dei 5S o sulla composizione dei loro esponenti, ne un riepilogo della loro evoluzione storica, salvo evidenziare il loro estremo cinismo tattico nel non aver remore nel costruire alleanze purchessia pur di rimanere al Governo, anche a costo di ardite giravolte. L'assenza di sostanziale base valoriale e programmatica in tal senso è un indubbio vantaggio, poiché consente di riscrivire di volta in volta i propri obbiettivi in funzione delle contigenze.

Quello che mi preme sottolineare è che questo loro innesto nel centrosinistra, spesso in maniera carsica, salutato con favore dal Partito Democratico, che come sempre spera di incamerare consensi senza pagare dazio non vorrei alla fine fosse controproducente, alimentando su temi cruciali come giustizia, ambiente, stato sociale quelle sacche conservatrici, populiste e demagogiche che pur si annidano nel centro sinistra e da anni ne minano le possibilità di una impostazione moderna e riformista coerente. Ovverosia non vorrei che, visto anche una certa eccessiva duttilità del PD su determinate tematiche, pur di non risultare divisivo, che tali incorporazioni pentastellate, non causino ulteriori e più forti "mutazioni genetiche" al centro sinistra italiano, rendendolo ancora più tardo sulle sfide dei tempi e ancor meno credibile all'elettorato.

Mi auguro, in tal senso, che i sindaci sappiano non farsi condizionare dalle spinte che inevitabilmente questi residui grillini cercheranno di portare per mantenersi vivi. Diventando un buco nero di quel poco di riformismo che ancora alberga nel centrosinistra italiano.



Nessun commento:

Posta un commento

Il mio nome è NESSUNO. (ovvero del PD e della perenne ricerca di Identità)

Se è pur vero che di mesi ne sono passati non troppi, come detto, sembra già che si pensi al dopo Schlein, una volta che il Pd si farà prend...