domenica 18 marzo 2018

su leviam, non è tempo di esitar..

Una simpatica canzoncina che ci cantavano la mattina al risveglio ai campi scout diceva "...Su leviam, su leviam, non è tempo di esitar". Ecco forse il tempo delle esitazioni deve finire. Ho riflettuto molto sull'esito delle utime elezioni in Italia. Ho letto i molti pareri e disamine di illustri studiosi, politici, intellettuali e giornalisti vari. Ovviamente ne ho discusso con gli amici e ho dato uno sguardo ai social dove ovviamente ci trovi ogni tipo di esperto. Non voglio qui fare una disamina sulle cause dell'esito (per me infelice, ovviamente, in quanto elettore di centrosx), poiché se ne sono fatte anche troppe. Vorrei solo ribadire sul tema alcuni punti, in particolare che la crisi della sx non è qualcosa da ritenere essere fenomeno degli ultimi anni, sono almeno 15 anni,  e che è di varia natura. Dargli addosso a Renzi e sperare che fuori lui tutto si risolva è pertanto semplicisitico. Soluzioni semplici a problemi complessi sono certo rassicuranti (e magari fanno vincere le elezioni),  ma non consentono aprire cicli di effettivo cambiamento e trasformazione sociale. Certo, Renzi ci ha messo del suo, nel bene e nel male. Sopratutto perché il non essere uscito di scena dopo il referendum perso come promesso gli ha fatto perdere credibilità (e lo ha fatto apparire come assetato di potere - avrebbe avuto il tempo per un grande rientro e avrebbe potuto passare un paio d'anni almeno a studiare e capire un po' il paese), poi la narrazione ottimistica, che si scontra con un paese che sì sta lentamente uscendo dalla crisi, ma che ha molte magagne e che della crisi ci esce a pezzi, nel senso che ci sono parti della società che se la giocano e parti in agonia, alcune cronica. In queste parti il centro sx è sparito, ma non da ieri, da un pezzo, lasciando il campo ai semplificatori di professione e a quelli che, comunque, vuoi per novità, vuoi per capacità di riverniciarsi, sono apparsi più credibili, più onesti, meno responsabili delle difficoltà in cui versano certe fasce della popolazione. Anche sulla questione banche, non si è riusciti a spiegare in modo semplice un fatto: salvare le banche è stato necessario, poiché un crollo del sistema sarebbe stato ben peggiore. Vero è che si sarebbe dovuto nel contempo acclarare e riformare quello che non ha funzionato. Anche qui le vicende MPS prima e Boschi hanno tolto credibilità all'azione e anche nel suo caso la Boschi, (chi mi conosce sa che mi spiace molto dirlo), avrebbe dovuto "per opportunità" saltare qualche turno. L'occasione per grande rientro ce l'avrebbe sicuramente avuta. Ogni tanto bisogna sapere non solo perdere, ma anche aspettare.Il censtro sx è stato percepito come elite. E in parte è vero. Si aggiunga poi la sua burocratizzazione e in parte anche la spocchia di talune sue componenti, arriviamo ai vari ingredienti che ne hanno determinato la sconfitta. Pesantissima. Vi è stato il fenomeno immigrazione, l'insoddisfazione verso la UE (non tutta a torto), il fuoco amico (anche sui social si nota, leggete i commenti di quelli "di sinistra" è tutto uno spararsi addosso, un darsi patenti di sinistra, un recriminare) ben maggiore che non tra gli avversari, che anzi, hanno digerito bei rospi. Abbiamo infatti ormai chiaro che agli italiani, se il presidente del Consiglio è l'uomo più ricco del paese e controlla l'informazione e a pesanti conflitti d'interesse, se il principale partito del paese è sostanzialmente gestito in modo oscuro da un ristretto gruppo e da una srl e non vi è parvenza di democrazia e trasparenza interna, e molti dei suoi esponenti sono incompetenti e invasati (la foga giustizialista è un po' una nemesi per certa sinistra che su di essa ha campato qualche lustro), se il principale partito delle aree ricche del paese è percorso da pulsioni xenofobe, omofobe e si è pure imbertato 50 milioni di euro, se le principali forze politiche del paese, sono no vax, credono alle scie chimiche e alle teorie del complotto e altre amenità, se insomma l'antifascimo ha anche un po' stufato, sono tutte cose che NON interessano. L'importate è che facciano. Facciano cosa? Facciano. Ci facciano stare meglio, essere più sicuri, ricchi. E pazienza se il resto va a remengo. Eh sì, perché io non credo che vox populi sia vox dei. Ho fatto un po' di politica diretta, col "popolo" mi sono confrontato e il "popolo" non è sempre così limpido e obbiettivo. Come dissi una volta, vincere un'elezione non dà competenza, capacità o moralità, non certifica che si ha ragione, ma dà responsabilità di governo. Spesso ciò è dimenticato, e chi viene eletto si crede superman. Anche qui sta uno dei punti della sconfitta della sinistra. Si è persa la funzione culturale, direi pedagogica. E la capacità di studio. I temi, i problemi, la società, vanno studiate, approfonditamente e le elaborazioni conseguenti vanno diffuse, spiegate, non in paludati convegni, ma ovunque, nelle scuole, nelle strade, nei luoghi di lavoro, a casa. Per far questo ci deve essere una valorizzazione della militanza. Il militante partecipa al processo di elaborazione culturale, alla sua trasformazione in proposta politica programmatica e alla sua diffusione. Basta con questa democrazia dello  slogan, dello strillo, della rissa e dell'ovazione. E va chiarito un punto, la democrazia NON è un modo per organizzare la società, se funziona bene, altrimenti anche sistemi più autoritari vanno bene "se funzionano", non a caso i vincitori di queste elezioni si ritrovano in Putin e in Trump, la democrazia è IL modo, e va implementata e resa funzionale giorno per giorno. E sui principi di democrazia non si può fare sconti. Che fare, quindi, direbbe LENIN? Studiare, studiare, studiare. Progettare, dialogare e darsi un orizzonte. Nel '900 le sinsitre proponevano progetti utopici, spesso di ciò si era consapevoli, ma si sapeva che si stava andando in quella direzione, non importa quando, ma ci si sarebbe arrivati. Oggi il centrosx dove vuole andare? Qual'è l'orizzonte ultimo? Gli Stati Uniti d'Europa? Una società più equa? più avanzata?U na società che non tolleri, anziché ignorarli, carnami tipo quello siriano (per fare un' esempio)? Bene elabori un disegno, una grande visione, che ci cosenta di levare gli occhi al cielo e non rimanere prigionieri nei recinti di paura e pregiudizio in cui si vuole rinchiudere questo paese. Perché il binomio Lega-M5S vuol dire un'Italia che frena sull'UE, avvicinandosi ai paesi dell'Est e  Putin (che come Erdogan, Trump e altri, ha tutto l'interesse che l'UE resti incompiuta), un'Italia che ha paura di un mondo dove le genti si muovono liberamente, dei diritti civili e delle scoperte scientifiche. Ecco la sinistra dovrebbe avere il ruolo di accompagnarci con fiducia e avvedutezza verso il domani, affrontare la sfida della sostenibilità ambientale, della questione demografica, delle nuove tecnologie, delle nuove esplorazioni, dell'impatto dell'automazione, del lavoro che verrà, di una società che piaccia o no è globale, insomma per dirlla alla Nenni, far si che in questo cammino venga portato avanti  chi è nato indietro. E sempre per dirla alla Nenni, per far questo la Sinistra deve rinnovarsi o perire. Su questo, tutti coloro i quali sentono di essere affini a un pensiero di progresso e solidarietà sociale dovrebbero ritrovarsi e cominciare a scendere dalle tribune del disimpegno in cui, per un motivo o per l'altro si sono accomodati, dalle poltrone degli eterni e innumerevoli distinguo, dagli scranni autoreferenziali su cui si sono assisi, rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Esiste ancora qualcosa nel centrosx italiano che si può utilizzare come strumento per tale percorso, non sarà breve o facile, ma io penso sia doveroso. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla storia delle nostre famiglie, a noi stessi, al futuro. Non è più tempo di stare a braccia conserte e a guardare gli altri col sorrisetto, non è più tempo di fare i saputelli dagli spalti. E' il tempo dell'impegno, dello sporcarsi le mani, è tempo di riprendere parte. A cominciare da me.

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