sabato 1 dicembre 2018

meno male che c'è GATTUSO

Molti commenti tra il serio e il faceto hanno riportato lo "scontro" tra Gattuso, allenatore del Milan e il Ministro Salvini, dovuto ai commenti del secondo rispetto al lavoro del primo. Con molta pacatezza, ma anche buonsenso e fermezza, "Ringhio" ha invitato il Ministro a occuparsi di cose più serie - dovrebbe averne in teoria - rispetto alla formazione del Milan, rimarcando, il fatto che ognuno ormai parla di tutto, a prescindere dalla competenza in materia. E sopratutto ognuno si sente di poter disquisire da pari a pari anche con chi della materia è competente. Al di là dell'ormai molto discusso tema dell'elogio dell'ignoranza e del contrasto alla "competenza" in quanto espressione delle elites, che il nuovo corso giallo-verde a furor di popolo incarna (indice, a mio avviso, che in generale la società si è un po' scimunita, anche per colpa propria), questo diverbio si sarebbe potuto archiviare tra le tante intemerate mediatiche del Ministro, che più che dell'Interno lo è della Propaganda, visto che si dedica sicuramente più a quella (e onestamente, dati alla mano, gli riesce anche bene - meglio di governare). Stavolta, però, le cose non sono andate come al solito. Perché a zittire il capo della Lega stavolta non è stato un suo avversario politico, ma appunto il mister del Milan. E non uno qualsiasi, ma Gennaro Gattuso. E perché lui è riuscito, diversamente da tutti gli avversari politici di Salvini, Renzi compreso, a metterlo in difficoltà, zittirlo, costringendolo a una imbarazzata difesa e sopratutto provocare un suo calo di consensi sui social e non ricevere il solito ludibrio dei followers salviniani che anzi sono rimasti per lo più silenti? Per un semplice motivo: credibilità&autorevolezza. Che Gasttuso si è guadagnato sul campo. Per la sua tenacia nell'impegnarsi sempre, sia inclub che come Nazionale, per la sua modestia, per la sua consapevolezza che l'ha portato sempre ad ammettere i suoi limiti tecnici. Per la sua semplicità nel porsi e schiettezza nel parlare, per l'aver sempre evitato le polemiche astruse del calcio, ma aver prediletto discorsi brevi e sensati. Infine anche per una certa guascona simpatia. Io che sono uno Juventino sereno, stimo molto Gattuso. E la cosa ci dovrebbe rendere felici, perché se uno che si è impegnato seriamente nella propria professione, ha sempre dimostrato grande abnegazione, onestà intellettuale e modestia, ha ottenuto risultati importanti, rifugge le polemiche inutili e non ha la smania di apparire e predica la necessità della costanza per ottenere successi e non il tutto è subito, riesce oggi ad essere autorevole e a dire con somma chiarezza che uno dovrebbe parlare di quello che sa e a zittire uno dei peggiori smargiassi della storia politica italiana, significa che c'è ancora speranza. Poi il fatto che nella politica della Sinistra di oggi, non sia abbia qualcuno di così, forse, dovrebbe far sorgere qualche altra riflessione. Nel frattempo, ringraziamo il "compagno" Gattuso, che per un istante ci ha fatto credere che un'altra Italia sia possibile.

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